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Il Carteggio Fortunato Salvemini, composto di oltre cinquecento lettere, racconta la storia della democrazia in Italia dei primi decenni del Novecento, vissuta da un "soldato" della civiltà liberale e da un "eretico" del riformismo democratico. Sono gli anni del trasformismo giolittiano, dell'impresa coloniale, del primo conflitto mondiale, del fascismo, della industrializzazione. Entrambi, storici e politici, figli di un Mezzogiorno segnato dal sottosviluppo e dal clientelismo, ambiscono a costruire uno Stato nazionale che ricomponga il Sud con il Nord, i contadini con gli operai dell'industria, e a formare una borghesia di grandi principi etici. Il carteggio rivela, oltre ai grandi temi della storia nazionale, anche il carattere, la ricchezza culturale e politica di questi maestri diventati riferimenti delle nuove generazioni e di quegli intellettuali impegnati a realizzare gli ideali democratici e laici dell'Italia repubblicana.